martedì 10 gennaio 2012

Riserva dei Calanchi di Montalbano: Dna della terra e tesoro snobbato

di Enzo Palazzo

MONTALBANO JONICO - La Riserva “figlia di enne enne”. A gennaio farà un anno di esistenza la Riserva speciale del Geosito dei calanchi di Montalbano Jonico, gestita dalla Provincia di Matera e nata sullo strato di Pleistocene medio di rara purezza geologica su cui si regge l’ab i t at o urbano, così perfetto da avere riconoscimenti internazionali dalle Università di geologia di mezzo mondo. Avrà, però, poco da festeggiare per il suo primo compleanno perché in un anno niente si è mosso.

Solo un paio di conferenze: la prima, che celebrava la nascita della Riserva, con l’Università di Bari ad illustrare le “meraviglie” del Geosito dei calanchi e con l’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi, a prendersi i meriti di aver velocizzato l’iter della legge istitutiva. La seconda, svoltasi pochi giorni fa, alla presenza della responsabile del settore tutela del patrimonio geologico dell’Ispra di Roma, Maria Cristina Giovagnoli, e dell’assessore provinciale all’Ambiente, Giovanni Bonelli, in qualità di “proprietario” attuale dell’area protetta, e con il responsabile della Riserva naturale regionale Oasi Wwf “Calanchi di Atri”, Adriano De Ascentiis, invitato dal sindaco Enzo Devincenzis, ad illustrare in maniera pratica i vantaggi di un’area protetta che ha molte similitudini geologiche e culturali con la riserva di Montalbano. Il quale ha svelato con entusiasmo, come ad Atri arrivino ben 4mila visitatori all’anno e si gestiscano diversi progetti internazionali di ricerca faunistica e floristica, più centinaia di studi nei quali si cita l’area di Atri.

Tutta pubblicità che favorisce le produzioni locali agro-alimentari e che porta finanziamenti anche privati per lo sfruttamento del logo dell’area. Una ricchezza, dunque e non un problema. Nata dopo dieci anni di impegno di ambientalisti e amministratori locali, col solo supporto dell’Università di Bari, senza alcun finanziamento previsto dalla legge regionale istitutiva, la Riserva del Geosito di Montalbano è ancora senza un minimo di portafoglio finanziario, non previsto nemmeno nella finanziaria varata l’altro giorno in Regione, nonostante al convegno tenutosi in primavera, l’assessore Mancusi promise «il vestitino, dopo aver fatto nascere la creatura».

Potrebbero però arrivare coi prossimi piani finanziari “Life + per l’ambiente”: al convegno dell’altro giorno l’assessore Bonelli si è impegnato a destinarli «a questa bella Riserva che tutela uno dei patrimoni geo-orografici più identificativi del nostro territorio lucano».

La Gazzetta del Mezzogiorno 10 gennaio 2012

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